giovedì 14 gennaio 2010

La Perfezione (si fa per dire) e la burocrazia

Una necessaria premessa è che avevo deciso di partire nel ponte dell'Immacolata per Monaco di Baviera, laonde godermi i mercatini di Natale con le mie due amiche preferite. E dunque per tempo (molto per tempo, a settembre) abbiamo prenotato l'aereo e l'albergo. Un giorno prima di partire, il venerdì sera, la mia amica mi dice al telefono: "Hai preso tutto?" ride e dice ancora: "in fondo basta solo il biglietto aereo e la carta d'identità", eggià, infatti. E io penso, si, la carta d'identità, mo' la guardo, và ... aaahhaaaaaaaaa! Un urlo riecheggiò - scaduta!!! la carta d'identità è scaduta!!! - e mo' chi glielo dice alla mia amica? MAI! Preferisco la morte, mi sparo, mi butto sotto un tir, mi impicco con la cinta dell'accappatoio, tutto, ma non posso dirle che la mia carta d'identità è SCADUTA! Che dire, dovendo partire il giorno seguente (notate bene, il sabato) si poneva prepotente il problema: che fare?? Pensa che ti ripensa, rivoltandomi nelle lenzuola sudata come un porcello, ad occhi spalancati fino a bruciarmi le pupille, alla fine raggiungo la mia decisione: ma se le mie conoscenze (potenti, eh?) mi riducono spesso le palline a soufflè per una volta, una sola, non potrei sfracellarle io a loro? E difatti la mattina dopo la prima cosa che ho fatto è stata telefonare ad uno di costoro e chiedere aita, salvatemi la vita. E così fu (taccio per pudore il fatto che ho aspettato la telefonata in pigiama, senza avere il coraggio di andare in bagno per non correre il rischio che mi telefonasse per l'appunto in un momento delicato, con l'unico risultato che è stato esattamente così quando non ce l'ho fatta più). La telefonata agognata giunse, il comune apriva per me, corri IMMEDIATAMENTE, dì che sei la cugina del vicemmmmhhh e ti rinnovano la vita. Fuggii, vestita alla meglio, senza indumenti intimi per la fretta, con il cerchietto in testa alla Petronilla e spero che non abbiano creduto davvero che fossi la cugina di cotanta personalità perchè sarebbe stata una ben misera cugina. Quella povera, brutta e sciatta. E tacerò anche sulla scena di me catapultata giù dal tassì che berciavo a Via Chiaia il nome del funzionario che mi attendeva (come da istruzioni).
Ma quando sono uscita dai deserti e provvidenziali uffici, ohhhh, meraviglia, agitavo in aria il documento rinnovato, felice, giuliva e scapata. Per un attimo avevo pensato di tentare di imbucarmi con la carta scaduta ma la probabile visita delle prigioni tedesche non mi sorrideva per niente e così sono andata all'aeroporto a cuor leggero. Che bello! Sono partita e mi sono divertita come non mai. E in tre abbiamo benedetto il mio benefattore e tutti i suoi, augurandogli ogni bene, angelicandolo e incensandolo senza fine, tutte le mattine e tutte le sere. Ai prossimi post il racconto del viaggio.

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